Ales Loprais, un 4° posto un po' stretto

Ales Loprais al termine di questa Dakar 2015 è arrivato con il quarto posto assoluto, alle spalle dei tre Kamaz con il suo MAN del Veka Man Rally Team. Il distacco è importante perchè ammonta a ben un'ora e 56 minuti dal primo, il che significa anche un'ora e 5 minuti dal terzo. E ovviamente non era questo l'obiettivo, nè della MAN, nè di Ales Loprais che puntava al podio. “Ci aspettavamo di più, assolutamente, e siamo partiti puntando al podio, quindi è chiaro che questo quarto posto ci va stretto. Ma i Kamaz quest'anno sono andati davvero bene e hanno tirato come dei dannati infliggendo un ritmo molto elevato alla corsa. Potevamo forse spingere così anche noi, ma era un rischio. Il Kamaz ha dei sistemi molto diversi da quelli del MAN e per questo possono tenere quelle medie. Loro controllano dalla cabina la stabilità del camion, hanno soluzioni davvero avanzate ed anche il loro sistema di sospensioni è completamente diverso e molto avanti. Per non parlare del loro telaio che è il migliore della categoria. Questo ci insegna che dobbiamo assolutamente lavorare sul telaio del MAN se vogliamo arrivare a quel livello e batterli la prossima volta. Semplice !”
Del suo futuro ancora non ha certezze il giovane Ales. Potrebbe restare con MAN per tutto l'anno fino alla prossima Dakar, e sicuramente il Veka gli farà la proposta, oppure potrebbe tornare allo sviluppo del suo Tatra, adeguarlo ai regolamenti della Dakar e partire con quello: “Non abbiamo ancora deciso cosa fare. Appena tornati a casa, a febbraio ci incontreremo e ne discuteremo per vedere come proseguire”. Per Ales si tratta della ottava Dakar al volante di un camion e le differenze rispetto alle passate edizioni le ha notate tutte : “E' stata bella, ma l'altro anno era sicuramente più difficile. Molte delle speciali che abbiamo percorso quest'anno le avevamo già fatte in passato e le abbiamo ripetute fin troppe volte in questa edizione. Era difficile, ma non troppo diciamo. Però era pur sempre una Dakar, con tutte le carte in regola per esserlo. Sicuramente ci è mancata moltissimo la sabbia, ne avremmo voluta molta di più, soprattutto perchè avevano detto che i camion avrebbero avuto più sabbia rispetto alle vetture ma non è mai abbastanza, sinceramente tutti ci aspettavamo di più”.
Del suo futuro ancora non ha certezze il giovane Ales. Potrebbe restare con MAN per tutto l'anno fino alla prossima Dakar, e sicuramente il Veka gli farà la proposta, oppure potrebbe tornare allo sviluppo del suo Tatra, adeguarlo ai regolamenti della Dakar e partire con quello: “Non abbiamo ancora deciso cosa fare. Appena tornati a casa, a febbraio ci incontreremo e ne discuteremo per vedere come proseguire”. Per Ales si tratta della ottava Dakar al volante di un camion e le differenze rispetto alle passate edizioni le ha notate tutte : “E' stata bella, ma l'altro anno era sicuramente più difficile. Molte delle speciali che abbiamo percorso quest'anno le avevamo già fatte in passato e le abbiamo ripetute fin troppe volte in questa edizione. Era difficile, ma non troppo diciamo. Però era pur sempre una Dakar, con tutte le carte in regola per esserlo. Sicuramente ci è mancata moltissimo la sabbia, ne avremmo voluta molta di più, soprattutto perchè avevano detto che i camion avrebbero avuto più sabbia rispetto alle vetture ma non è mai abbastanza, sinceramente tutti ci aspettavamo di più”.