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Immagine del redattoreElisabetta Caracciolo

Andalucia Rally: di sicuro una gara che resterà nella memoria di molti...

Per una volta la tempestività non è stata la cosa determinante e decisiva. Nel mondo del Giornalismo, si sa, dare la notizia per primi è fondamentale, ma lo è anche darla in modo corretto, cosa che ormai, ahimè, non capita quasi più. Oggi in ogni settore fondamentale è arrivare per primi, poco importa se la notizia non è vera, non si è verificata o è palesemente falsa, oggi ciò che conta è ottenere clic, o fare scalpore. Ovviamente questa cosa non vale, e mai è valsa, per WRR, e quindi prima di parlare di classifiche e di Andalucia Rally si è ritenuto meglio aspettare, ma anche stamattina per la verità, la situazione non è mica tanto chiara.


Partiamo dalle certezze. Joan Barreda ha vinto l'Andalucia Rally su Honda e ha preceduto sul traguardo per 3'28" Lorenzo Santolino (Sherco), ottimo avversario, e leader nei primi giorni, e Pablo Quintanilla a 10'29" da Barreda, alla sua prima uscita su Honda e ben soddisfatto della sua CRF450Rally.

Nella categoria quad come ci si aspettava ha vinto Sébastien Souday davanti a Vincent Padrona (Drag’on) e Toni Vingut (Visit St Antoni Ibiza) mentre per quel che riguarda gli amatori, non ufficiali, è Julien Jagu (LG Racing) che vince il Challenge Road to Dakar, undicesimo assoluto, e si porta a casa l'iscrizione alla Dakar 2022. Nella Enduro Cup l'olandese, Mitchel Van Den Brink (Bas Dakar Team) arriva primo e si guadagna l'iscrizione omaggio per il Rallye du Maroc di ottobre 2021.

A questo punto la classifica e i vincitori sono a posto, ora cerchiamo di capire come sono andate le cose nelle altre posizioni. Al termine della tappa ieri Jacopo Cerutti (Husqvarna Solarys) era dato come quinto assoluto per una penalità di 12 minuti comminata a Franco Caimi per un WPT saltato. Jacopo però, è stato il primo a dire che non era possibile: onestamente spiegava che la tappa era tutta dritta, senza navigazione, e saltare un wpt era impossibile. In effetti nel pomeriggio la prima lista delle penalità, in cui appariva appunto il pilota Hero, spariva e veniva sostituita alle 18,45 da un'altra lista in cui Caimi non c'era più.

E allora che succede? Nell'incertezza e soprattutto viste le differenze fra classifiche pubblicate e realtà, alla premiazione della sera David Castera invece di chiamare il quinto - previsto da regolamento - comincia dal quarto e Jacopo (lo si sente nettamente nella diretta https://www.facebook.com/100000451925038/videos/5852802384744768/) dice 'Ma perchè non mi premiano?' E sale sul podio a ritirare il premio per il quinto. Nessuno lo ferma e tutto prosegue nella normalità. Oggi, la classifica pubblicata alle 18,43, quindi prima delle premiazioni resta l'unica presente e quindi ufficiale, e Caimi, è confermato quinto, mentre Pedrero è settimo e Cerutti sesto.


Ma in fondo, visto che la comunicazione ufficiale lascia così tanto a desiderare - e spesso è faziosa - non possiamo certo contestare perchè i piloti scrivono quello che vogliono sui propri Social. In fondo c'è gente che racconta di aver finito sul podio gare di qualche anno fa ed era ultimo, ma ha una foto sul podio e quindi la spaccia per buona, o c'è chi dice di aver corso la Dakar senza averla mai finita...Insomma di millantatori ce ne sono sempre stati e sempre ci saranno, ma in questo caso il nostro eroe è Jacopo Cerutti perchè quinto o sesto che sia arrivato per noi è stato bravissimo e ha combattuto ad armi pari con gli ufficiali e se ci fosse stata più navigazione in questa gara lui avrebbe sicuramente fatto la differenza. Così come Paolo Lucci (Husqvarna Solarys), tredicesimo assoluto al termine della gara. Andy Winkler ha ottenuto un ottimo 19° assoluto mentre Fabio Lottero chiude 25° e Francesco Puocci 28° con Mattia Riva ben saldo al 32°. Ugo Peila ottiene un 38° posto mentre Aldo Winkler chiude al 41° e Massimo Ferrari completa il battaglione degli italiani con il 46° posto. Nella Enduro Cup Tiziano Internò (Honda) sale sul terzo gradino del podio mentre Francesca Gasperi (Husqvarna) conquista la prima posizione femminile e chiude nona assoluta su ben 17 concorrenti al traguardo.

Ben più complicato è cercare di spiegare la gara auto. Qui ieri, e comunque anche nei giorni scorsi, è davvero successo di tutto e al momento attuale non c'è una classifica generale, finale, definitiva. D'altra parte non si poteva neanche aspettarsi un miracolo: in una gara che non ha mai pubblicato una classifica FIA prima del giorno dopo come si poteva mai pensare di avere dei risultati reali alle 19 in tempo per fare le premiazioni? Che si sono fatte, comunque...ma per il resto non si sa molto.

La distribuzione delle penalità è stata data in questo Andalucia Rally in modo davvero sorprendente e ora si è creato uno spaventoso precedente visto che la gara era Mondiale e nelle altre prove si potrà quindi portare questa ad esempio. Le notifiche - e non i documenti, quelli che riguardano le semplici comunicazioni cioè della gara - quelle che annunciano penalità o comunque azioni da sanzionare, firmate dal direttore di gara, sono state 81, un numero elevatissimo, mai raggiunto prima, neanche in gare da 15 giorni. Se vogliamo fare un esempio alla Baja Northern Forest in Russia, gara comunque di tre giorni, ne sono state emesse 7, alla Dakar 10 (!), alla Baja Hail 2021, 8. Ma oltre al numero delle notifiche quello che colpisce sono i due pesi e due misure applicati, così come, anche, la scomparsa di alcune penalità dalle classifiche: le notifiche 44 e 45 relative al numero 207, Mattias Ekstrom che lo penalizzano di 3 minuti decise sabato 15 alle 23,20 non trovano attuazione nella classifica attuale, che fine hanno fatto?

Diciamo solo allora che nella T3 ha vinto la bravissima Cristina Gutierrez su OT3 che sul podio ha avuto subito una parola per lo sfortunatissimo Giullaume De Mevius (OT3) che aveva dominato per tutta la settimana ma che ha rotto il cambio nell'ultima tappa mentre nella T4 è stato Austin Jones il più veloce (Monster Can Am) e lo diciamo perchè questi sono risultati certissimi. Su tutto il resto forse sarà il caso di aspettare. Il clamoroso taglio di percorso di Nasser Al Attiyah che ha portato a una penalità di 2' nella quarta e ultima tappa, fa pensare alla Baja Hail II, lo scorso anno, quando il qatarino aveva vinto e poi era stato punito con una penalità e Carlos Sainz era passato in prima posizione. Ieri si è sfiorata la stessa situazione e in effetti, la cosa potrebbe non essere ancora conclusa se per caso la classifica fosse stata messa sub-judice in attesa di un ulteriore approfondimento di quanto accaduto. Ma soprattutto non esiste ancora una classifica generale definitiva e quindi...nel dubbio, meglio aspettare, no?

FOTO: Andalucia Rally Credits- MCH


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