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Il freddo rallenta i due equipaggi R Team, ma la battaglia è ancora aperta

E' finita con un tredicesimo posto assoluto per Andrea Schiumarini e Jacopo Cerutti ieri la prima tappa della Baja Russia Northern Forest, dopo le prime due prove speciali da 94 chilometri.

"Nella prima prova non abbiamo preso rischi - ha spiegato al traguardo Andrea Schiumarini - ma nella seconda andando più veloci siamo entrati in una pozzanghera e l'acqua che ci è schizzata sul parabrezza appena ha toccato il vetro si è ghiacciata". Un problema incredibile, ma reale con queste temperature così basse che ha costretto i due a rallentare notevolmente l'andatura del loro Mitsubishi Pajero perdendo inesorabilmente minuti preziosi. La speciale, come raccontato da Schiumarini e Cerutti, è estremamente veloce e questo si era capito dalle medie imposte dai leader in classifica e in alcuni tratti - cosa che sembra incredibile su questo tipo di fondo - si sfiorano anche i 150 km/h.

Più sfortunati i ragazzi del duo Galletti-Catarsi su pick up Toyota costretti a fermarsi già nel primo tratto cronometrato per colpa di un connettore ghiacciato...cosa decisamente possibile quando si corre a meno 22 gradi. Diciottesimo dunque, il secondo equipaggio della R Team ed è così che i due sono ripartiti questa mattina per la seconda e penultima tappa. Oggi il programma prevede sei prove speciali, le stesse tre da ripetere due volte.

Stamattina dopo la partenza da Igora Drive e soli due chilometri di trasferimento i piloti entreranno nella prima ps di 15,13 chilometri per raggiungere poi la seconda, sette chilometri dopo, di 22,77. Meno di un chilometro e mezzo di trasferimento ed ecco il terzo settore, di 13,88 km. Un regrouping per ricompattare i concorrenti a Igora Drive e verso le 12 di nuovo la ripetizione del giro: 147,58 i chilometri complessivi da percorrere oggi di cui 103 di prove speciali.

Nella classifica generale sulla testa di Sergio Galletti pesa una penalità di 13 ore, collezionate per non aver percorso le due prove speciali di ieri, ma solo una parte, (le penalità sono date dai wpt e dai time check mancati); c'è però chi ha fatto meglio di lui come per esempio, il russo Anton Melnikov che si è visto attribuire quasi 21 ore di penalità.

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