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Immagine del redattoreRedazione

Un prologo e subito la prima tappa: la 45. Dakar è cominciata

Un prologo di 13 chilometri, disegnato, scavato e piallato tutto intorno al bivacco denominato Sea Camp che ha accolto l'intera carovana della Dakar in questa fine 2022 ha aperto le sfide di una gara che vede al via, quest'anno 355 veicoli suddivisi fra moto, 121, quad, 18, vetture 69 e SSV di cui 47 T3 e 45, T4.

I camion sono 55 e le vetture iscritte alla Classic 88, con un netto calo rispetto all'anno scorso, quando al secondo anno della gara riservata alle vetture storiche si erano presentati in 152.

E stamattina, primo gennaio 2023, il bivacco si è svuotato dalle 7,30 per il via, una dopo l'altra, delle singole categorie, a cominciare dalle moto, i quad le auto gli SSV i camion in base a un ordine di partenza che ieri ha scontentato praticamente tutti. Al briefing del 30 dicembre David Castera aveva spiegato la nuova soluzione per gestire le partenze, i riposizionamenti, le classi di appartenenza - come sulle linee aeree, Platinum, Gold, Silver - e i jolly da giocarsi una sola volta o più in base appunto alla categoria. Poi, dopo il prologo, le cose sono venute via via trasformandosi, come per magia, come spesso accade in questa gara, come più spesso accade da quando c'è la FIA a gestire questo Campionato che comincia propria dalla Dakar. Così ieri sera, prima di mezzanotte tutti hanno finito male l'anno, e chi ha vinto la categoria T3 o la T4 si è ritrovato in partenza 47°, Rokas Baciuska (Can Am) primo T4 sul traguardo al prologo, e 32. Cristina Gutierrez, prima della T3 con il suo nuovissimo Can Am Red Bull Factory Racing.

Ma la cosa potrebbe non ripetersi questa sera, al termine di una prima tappa che misura una lunghezza complessiva di 603 chilometri di cui 368 di prova speciale, soprattutto perchè, in maniera avventata e dettata forse dal nervosismo molti dei piloti Silver si sono giocati subito la loro unica opportunità di essere riposizionati, sprecandola letteralmente. Meglio soffrire il primo giorno, invece, è stata la strategia per molti altri e vedremo stasera chi avrà avuto ragione.

Intanto stanotte, allo scoccare della mezzanotte, le dieci in Italia, la festa della fine dell'anno ha coinvolto tutto il bivacco. In maniera originale e soprattutto inedita, a memoria di chi scrive non era mai accaduto prima di assistere ed ascoltare una tale sinfonia di clacson, trombe, canti, quasi a voler scacciare tutte le cose brutte di questo 2022, alla ricerca di un 2023 magari più sereno e più coscienzioso per tutti.

Una grande festa che ha coinvolto tutti, anche chi se n'era già andato a letto e praticamente ogni team ha festeggiato da un lato all'altro dell'enorme bivacco ricavato in una zona desolata, 80 chilometri a nord di Yanbu, sulle rive del Mar Rosso.

Intanto, per segnalare l'ordine di partenza e il primo colpo di scena di questa Dakar diamo un'occhiata alle moto. A vincere il prologo Toby Price partito stamattina dalla 24. posizione - ogni pilota piazzato nei primi dieci sceglie la sua posizione di partenza dopo il prologo in base al regolamento del Mondiale FIM - mentre per primo è scattato il pilota degli Emirati Arabi Al Balooshi, seguito da Ignacio Cornejo, che ieri era caduto nel prologo , e dall'indiano della Sherco, mentre Joan Pedrero è partito dalla quinta posizione e Adrien Van Beveren (Honda) dalla 14. Per capire come funzionano le partenze ci vuole un corso accelerato e una buona dose di pazienza e concentrazione: per spiegarvi il perchè delle prime due posizioni bisogna capire che i piloti della Rally GP, i top rider, che sono andati male nel prologo si sono ritrovati a partire davanti a tutti : con il 79º tempo del prologo con 1'15' di ritardo su Toby Price Cornejo ha rischiato di partire per primo. Infatti, un coefficiente 5 è stato applicato al tempo del prologo per motivare i piloti a dare il meglio piuttosto che tentare strategie anti-sportive. Per fortuna del cileno peggio di lui ha fatto Al Balooshi (97º tempo) che si è ritrovato stamattina ad aprire le danze davanti appunto a Nacho.


Il colpo di scena, ahimè riguarda Sam Sunderland: il vincitore dell'edizione 2022 che stamattina era partito in 22. posizione e che al chilometro 52 è caduto e non è stato più possibile per lui ripartire. Non sembra grave, ma i medici che lo hanno soccorso lo hanno comunque portato in elicottero all'ospedale di Yanbu per un controllo. Gli altri piloti si sono fermati per aiutarlo ma poi hanno ripreso la speciale, dopo aver compreso che potevano fare poco per il britannico. Esce di scena dunque un grandissimo favorito mentre le auto hanno cominciato a prendere il via alle 10, per questa prima lunga speciale targata 2023. A partire davanti a tutti il sudafricano Lategan (Toyota) davanti ad Orly Terranova (BRX), Kuba Przygonski (X Raid), Al Rajhi (Toy) e Carlos Sainz (Audi).


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