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  • Immagine del redattoreElisabetta Caracciolo

Come si alimentano le Odyssey 21 durante le prove di Extreme E? La disciplina è veramente Green?

Molte persone non credono alle potenzialità di un campionato come quello di Extreme E. O meglio, molti non hanno capito che dietro la semplice - si fa per dire - competizione, ci sia una volontà più elevata di salvaguardia dell'ambiente. In molti durante l'ultimo weekend di gare in Groenlandia hanno domandato come si ricaricano le batterie, e come vive il paddock, mettendo in dubbio che l'energia generata per mandare avanti tutta la baracca fosse veramente pulita. Con un pizzico di malizia qualcuno ha chiesto di vedere i generatori diesel che pompavano energia per le vetture, senza aver capito, e neanche seguito, nei mesi passati, lo sviluppo di queste nuove energie, e del sistema stesso, adottato in queste corse.

Come promesso ecco dunque qualche nozione in più scritta da chi, nello stesso modo, lo scorso anno presentava gli stessi dubbi e guardava alla stagione entrante con scetticismo. Le cose vanno viste di persona e toccate con mano, e in questo articolo cercheremo di spiegarvi come funziona e cosa alimenta l'intero paddock della Series elettrica.

Partiamo dalla base: la series utilizza un SUV elettrico per mostrare le capacità dei veicoli elettrici, pur utilizzando tecnologie innovative, come l'idrogeno, per condurre le sue gare nel modo più sostenibile possibile.

Ora vediamo nel dettaglio la nave. Tutto ciò che viene impiegato nella Extreme E viaggia via nave, a bordo della Sant'Helena (potete vedere il video che ne descrive i dettagli su https://video.gazzetta.it/extreme-un-video-la-prima-volta-nave-che-fa-giro-mondo/b2441ff4-c06f-11eb-a207-ee8e404de276 ) su cui vengono caricate non solo le vetture, ma anche tutte le strutture e infrastrutture: container, ricambi, gomme, tende gonfiabili, celle a idrogeno, pannelli solari, ogni cosa. La nave è alimentata da motori speciali che producono pochissimo inquinamento e viaggiano rispettando tutti i principi di salvaguardia ambientale. (Per saperne di più : https://www.youtube.com/watch?v=5Hini8twIn8 )

Per raggiungere la Groenlandia, per esempio, sono stati impiegati solo due voli charter da Londra, proprio per limitare al minimo i trasferimenti e il rilascio di sostanze nocive, e solo gli indispensabili commissari sono arrivati dalla Danimarca con un volo di linea. All'interno del paddock ci si muove con mezzi elettrici ma più spesso a piedi, e quest'ultimi sono il mezzo di trasporto più utilizzato da tutti in questo mondo.

Zenobe è uno dei partner di Extreme E: azienda inglese, è un operatore di stoccaggio delle batterie e fornisce batterie di seconda vita per fornire energia all'intero sito in cui si svolgono le gare. Questi includono i garage del team e l'infrastruttura di trasmissione critica, aiutando la serie a raggiungere il suo obiettivo net-zero e mettendo in evidenza la potenza di un'economia circolare. Queste batterie avevano esaurito la loro prima vita in Svezia dove avevano contribuito a portare aria più pulita a Stoccolma, alimentando un autobus completamente elettrico nel cuore della città. Nella sua nuova vita questa batteria utilizzerà la sua capacità rimanente, e che non era stata ancora usata, alimentando ogni singola operazione : anche l'ex batteria del bus viaggia a bordo della St Helena e si è già misurata con il freddo intenso dell'Artico groenlandese e il calore della costa dell'Africa occidentale e quella del deserto saudita.

Nella sua prima vita su un autobus, la batteria ha risparmiato quasi 1000 tonnellate di CO2. Nella sua seconda vita, aiuterà Extreme E a risparmiare circa 15 tonnellate di CO2 all'anno, come? Presto detto, estendendo la durata della batteria di molti anni. In questo modo il progetto mette in evidenza le vaste capacità delle batterie, anche dopo la loro prima vita e grazie a loro tutte le persone presenti nel paddock hanno potuto lavorare, utilizzare i loro computer, alimentare gli schermi per seguire la gara, illuminare le tende durante le uggiose e buie giornate di pioggia.


Extreme E ha anche annunciato che sta intraprendendo una prima collaborazione mondiale con AFC Energy, con la sua pionieristica tecnologia a celle a combustibile a idrogeno che consentirà alla sua flotta da corsa di essere caricata con energia a emissioni zero.

Ad inizio 2021, sapendo che il calendario si sarebbe avviato ad aprile dalla prima prova in Arabia Saudita è stata annunciata questa prima collaborazione mondiale con AFC Energy che consente all'intera flotta degli Odyssey 21 di esser caricata con energia a emissioni zero. Extreme E è il primo organizzatore di gare nel mondo del motorsport a utilizzare generatori di energia a celle a combustibile a idrogeno sostenendo così il principale obiettivo del campionato che è quello di essere sostenibile e di creare un impatto locale minimo sugli ambienti in cui gareggia. Questa soluzione innovativa di AFC Energy offre un processo di produzione di carburante completamente sostenibile: il sistema utilizza acqua e sole per generare energia a idrogeno che verrà poi utilizzato per caricare tutti i ODYSSEY 21 e questo processo oltre a non emettere emissioni genera come unico sottoprodotto l'acqua che viene utilizzata altrove nel luogo di gara. AFC Energy ha progettato un sistema di celle a combustibile H-Powertm su misura per la serie elettrica, focalizzato sull'innovazione sostenibile: "lavorare con Extreme E ci onora - ha detto Adam Bond, capo esecutivo di AFC Energy - così come farlo in un campionato automobilistico di livello mondiale, progettato per evidenziare non solo il vero potenziale dei veicoli elettrici in alcuni degli ambienti più duri della Terra, ma anche la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto debilitante del cambiamento climatico sui nostri ecosistemi. Il sistema H-Powertm mostrerà al grande pubblico come l'idrogeno possa essere utilizzato come valida alternativa alle generazioni di diesel in carica negli ambienti più remoti e più duri della terra". E ha aggiunto: "l'idrogeno continua a prendere slancio come piattaforma mondiale vitale perché offre una soluzione chiave per la decarbonizzazione dei settori in cui l'elettrificazione e l'infrastruttura di rete sono assenti". In questi mesi la collaborazione non solo è andata avanti ma si è rafforzata permettendo all'azienda di testare e sviluppare anche nuovi sistemi: "La nostra collaborazione con Extreme E fornisce un'incredibile piattaforma globale per evidenziare l'implementazione del nostro robusto e innovativo sistema a emissioni zero che, in ultima analisi, propone anche la decarbonizzazione dei sistemi di energia elettrica off-grid (off grid significa totalmente sconnessa dalla rete elettrica e in condizione di produrre energia elettrica e termica per la propria sussistenza) tradizionali in una serie di industrie globali, tra cui quelle marittime, ferroviarie ed edili".

L'uso dell'idrogeno non è passato inosservato neanche al mondo esterno. Come ben si sa alla fine del 2020 il governo britannico ha annunciato il suo piano in dieci punti per una rivoluzione industriale verde, con i punti due - guidare la crescita dell'idrogeno a basso tenore di carbonio - e quattro - accelerare il passaggio a veicoli a emissioni zero - in prima linea di Extreme E. La serie utilizza un SUV elettrico per mostrare le capacità dei veicoli elettrici, pur utilizzando tecnologie innovative, come l'idrogeno, per condurre le sue gare nel modo più sostenibile possibile.



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