top of page
Immagine del redattoreElisabetta Caracciolo

La perfezione della guida rallistica: i risultati della prima sessione di qualifiche in Sardegna

Che cos’è la perfezione? Oggi lo abbiamo scoperto durante la prima sessione di qualifica della quarta prova della Extreme E nel poligono di Capo Teulada in Sardegna. Lo abbiamo scoperto grazie a Mathias Ekstorm, Sebastian Loeb e Carlos Sainz che hanno guidato con uno stile e una bravura ineguagliabili. Guardando la classifica vi chiederete perché Mathias Ekstrom? Perché partendo per ultimo ha consegnato la Odyssey 21 del team ABT Cupra nelle mani di Jutta Kleinschmidt con la prima posizione assoluta e la tedesca è riuscita a mantenere il gap rispetto agli altri per la prima parte del percorso ma poi è stata costretta ad arrendersi per una serie di problemini assicurando alla coppia il quarto posto, alle spalle della X44, la Acciona e la Veloce.

Ma cerchiamo di procedere con ordine, partendo dalle 9 di mattina, ora in cui la prima sessione di prove di qualifica iniziava con la RXR in partenza. Inizialmente le cose non erano andate benissimo oggi, almeno fino alla quarta vettura al via. Ne sa qualche cosa appunto la RXR, team di Nico Rosberg, che ha assistito, ancora una volta, a un capotone da paura di Molly Taylor e ancora una volta la pilota australiana non si è scomposta e tenendo giù il piede è ripartita finendo la manche in 11’.37”557.

Brava, anzi bravissima visto che è arrivata al traguardo con mezza macchina. E se il buongiorno si vede dal mattino abbiamo davvero cominciato alla grande questa sessione di qualifiche che prevedeva un primo giro per tutti dalle 9 alle 11,30 e il secondo poi nel pomeriggio, dalle 14,30.

Johann Kristofferson aveva girato bene e al momento del cambio Molly Taylor aveva preso il suo posto ripartendo velocissima per cercare di agguantare un buon tempo in questa prima qualifica. Guidava bene, lasciando scivolare e controllando la vettura in ogni curva fino a che in una leggera pendenza la vettura scivolava troppo e Molly sbucava dalla curva perpendicolare rispetto al percorso e, ritrovandosi in pendenza finiva per capotarsi due volte, ma riatterrando sulle ruote. In quel momento è bastato premere sull’acceleratore, esattamente come era accaduto in Groenlandia e ripartire per finire la prima manche di qualifica.

Quando Molly Taylor è rientrata al paddock alleggerita di tutta la carrozzeria posteriore ha preso il via la Odyssey di Chip Ganassi con Sara Price alla guida e la sua prova è durata non più di 400 metri. Fino alla porta 4 per usare il gergo dei commissari di percorso: l’americana stava guidando bene e forte ma ha cominciato a scomporsi dopo il primo salto, ha recuperato bene la vettura, ma ha trovato subito un altro salto e ha recuperato ancora ma non abbastanza in fretta centrando con il posteriore e con la ruota sinistra un cartello che era stato messo lì proprio per segnalare una grossa pietra. Distruggendo il cartello Sara Price ha preso la pietra che essendo davvero enorme ha spaccato la sospensione sinistra e ha bloccato la vettura sul posto.

Si sperava che alla terza vettura andasse tutto bene e invece…Oliver Bennet è partito per primo con la Xite Energy e ha tirato forte, troppo forte. Finito di traverso e fuori dal tracciato è ripartito ma è entrato troppo forte nella pozza dell’acqua rimbalzando sul terreno e già allora le sospensioni anteriori devono aver sofferto. Però hanno tenuto bene e quando il pilota inglese ha consegnato la vettura a Christine Giampaoli Zonca tutto sembrava a posto. Invece quando l’italiana è ripartita, dopo poche centinaia di metri in un tratto piatto, ma proprio piatto e veloce si è ritrovata con un volante fra le mani che non faceva quello che lei voleva. Entrambe le sospensioni anteriori si erano ripiegate su se stesse, incrociando le ruote verso l’interno e in questo modo, per quanto la pilota abbia tentato è stato impossibile continuare la gara. Altro lavoro per il carro attrezzi, che anche in questa gara sembra pronto a lavorare spesso e volentieri.

La maledizione del tracciato sardo si interrompeva, per fortuna, con la quarta vettura.

Una volta recuperate le Odyssey è stata la volta di Cristina Gutierrez partita con la X44 per la sua prima sessione. La spagnola era grandiosa fino a metà percorso quando la vettura partiva di traverso di 180° e lei si aggrappava letteralmente al volante usando anche il freno a mano e cercando di mantenere il controllo della vettura. Ci riusciva e la riportava sul tracciato chiudendo in 5’01” e passando il testimone a Sebastien Loeb che guidava divinamente. Straordinaria la sessione del campione del mondo rally che dimostrava tutta la sua passione per il terreno sardo e portava la vettura sempre vicinissima al limite senza però mai trovarlo. Fantastica gara e fantastico tempo al termine, un 11’.05” che sembrava quasi impossibile e ottenuto con una grinta e un’aggressività estasianti.

Poi toccava a Timmy Hansen aprire le qualifiche per la vettura Andretti United dopo la sfortunata conclusione il giorno prima delle prove libere, non terminate in seguito alla perdita di una ruota: lo svedese andava veloce e prendeva più di qualche rischio cercando traiettorie più corte ma arrivava in fondo in 5’31” e passava la Odyssey a Catie Munnings.

Lei è come sempre molto pulita e precisa e regala al team il secondo tempo con un 11’.37” lasciando il tracciato alla Acciona che schierava Carlos Sainz in partenza. El Matador partiva a fuoco ma a un certo punto gli si sganciava e rompeva il supporto superiore della vettura, sul posteriore, che finiva per sganciarsi del tutto. Quando il campione madrileno entra nella zona switch ha il primo tempo con ben 3 secondi di vantaggio e lascia la vettura a Laia in quelle condizioni perché non si può fare nulla per ripararla: “sentivo il rumore e sapevo che qualche cosa si era rotto – ha detto Carlos allo switch – ma ovviamente non capivo cosa fosse”. Laia partiva con questo pezzo penzolante sul posteriore e guidava alla grande mentre la carrozzeria posteriore pezzo dopo pezzo si disintegrava e restava sul terreno: la campionessa catalana manteneva il vantaggio per gran parte del suo giro ma poi la perdeva per un soffio e chiudeva comunque in seconda posizione con un 11’17” ottimale. A questo punto toccava a Kevin Hansen prendere il via per la prima sessione della giornata per la JBXE, anche lui a digiuno dopo lo stop nelle libere di ieri per la rottura di una sospensione. La lezione però, non è servita perché lo svedese partiva velocissimo e rischiava a più non posso ma faceva bene perché quando arrivava allo switch vantava il terzo tempo con 4’49” ; è così che ripartiva Mikaela Kottulinski che controllava bene le sbandate conservando il tempo fino a circa metà percorso quando passava in quarta posizione. Ma la svedese non mollava e pur non lasciando scivolare troppo la vettura e allargando un po’ le traiettorie guidava comunque egregiamente portando la vettura sul traguardo con, di nuovo, il terzo tempo, 11’28".

Le ultime due vetture in partenza per la prima sessione erano la Veloce e la ABT Cupra ed è Emma Gilmour che scende sul tracciato per prima. Ottima e pulita la guida della australiana che portava la Odyssey al cambio con un quarto tempo che Sarrazin riusciva ad abbassare conquistando la terza posizione finale e retrocedendo di un posto la JBXE. Ultimi a partire come già detto, i due di ABT Cupra che si devono accontentare del quarto tempo. Nel pomeriggio la seconda sessione di prove di qualifica che domani lascerà il posto alle semifinali e alla finalissima.

Comments


Post: Blog2 Post
bottom of page