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Immagine del redattoreElisabetta Caracciolo

Baja Ha'il pochi giorni al via

Ha’il - Delle cinque gare che costituivano la Coppa del Mondo FIA Baja Cross Country quest’anno se ne sono già svolte tre, in Russia a febbraio, in Polonia a inizio settembre e in Portogallo a inizio novembre e due, le prossime in programma, si svolgeranno in Arabia. Le malelingue dicono che la cosa sia stata fatta ad hoc proprio per favorire i piloti della penisola arabica nella corsa al titolo: inizialmente la baja Hail doveva essere solo una ma vista la defezione di numerose prove in calendario quest’anno per le difficoltà create allo sport dalla pandemia del Coronavirus, gli arabi si sono velocemente proposti con due gare aiutando la Federazione internazionale e risolvendo l’annoso problema di un calendario fatto di sole tre gare. Inevitabile però, in questo modo, non considerare che due risultati conseguiti qui, in Arabia, avrebbero davvero potuto stravolgere la stagione. Così, anche chi inizialmente non ne aveva intenzione, si è ritrovato a dover partecipare a questa gara e non solo.

Correre in Arabia Saudita, due settimane prima della Dakar che si correrà qui dal 3 gennaio, equivale ad un immenso shakedown, che sembra creato davvero su misura per i piloti che si sfideranno a gennaio su questi stessi terreni. Insomma una ghiotta occasione per venire a misurarsi con il deserto dell’Arabia Saudita ma anche con i suoi tracciati, il suo clima, le sue abitudini, senza dimenticare che la Dakar 2021 passerà proprio da qui, a gennaio.

Ecco, dunque, spiegato perché il parco partenti delle due Baja Hail è così nutrito e interessante. Toyota Gazoo e Overdrive schierano addirittura sei vetture, X Raid porta le sue teste di serie, Carlos Sainz e Stephane Peterhansel e South Racing si presenta con cinque vetture. E anche le moto non si sono lasciate sfuggire l’occasione e più di qualche pilota, in testa su tutti Adrien Van Beveren che verrà a provare la sua Yamaha, saranno al via di questa doppia due giorni.

Per correre queste due gare da due giorni l’una le spese sono altissime: innanzitutto si deve restare in Arabia per una settimana almeno calcolando ormai gli obblighi dettati dalla quarantena, dall’isolamento fiduciario e dai test anti covid, e inoltre bisogna considerare lo spostamento dei mezzi dall’Europa a qui e il loro trasferimento poi, per quelli che correranno la Dakar a Jeddah.

Tutto questo per una gara, la prima Baja, di totali 890 chilometri di cui 592 di prove speciali, e una seconda gara da 780 chilometri complessivi di cui 479 di prove speciali.

Al momento attuale in testa alla classifica FIA si trova Bernhard Ten Brinke che non ha corso in Russia e conta su 34,5 punti contro i 33 di Vladimir Vasilyev che non ha preso punti in Polonia. Aron Domzala (Monster South Raxcing) è terzo a pari merito nell’assoluta ma primo nella T4 davanti a Koolen, Farres, Rè…tutti e quattro su Can Am South Racing.

Le operazioni preliminari si apriranno giovedì 10 dicembre mentre la gara vera e propria partirà il giorno dopo, per concludersi sabato; dopo una giornata chiamata di riposo, il 13 dicembre, i piloti si ripresenteranno alle verifiche lunedì mattina e correranno nelle giornate del 15 e 16 per poi fare rientro il 17 alle proprie case…alcuni. Gli altri invece si sposteranno a Jeddah, specialmente staff e meccanici, per sistemare auto, moto e camion in attesa della Dakar che arriverà con i suoi primi voli charter in Arabia il 26 dicembre sera.

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