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Immagine del redattoreElisabetta Caracciolo

Colpi di scena a ripetizione nella Baja Portalegre, ultima manche dei Mondiali FIA e FIM Bajas

Quest'anno la Baja Portalegre in Portogallo ha scritto la parola fine non solo sulla Coppa del Mondo FIM Bajas, come sempre accade, ma anche su quella FIA, che invece lo scorso anno aveva dovuto attendere lo svolgimento delle due Baja ad Hail in Arabia Saudita per concludere la stagione. Questa volta invece il Portogallo è stato decisivo e non si può dire che, per quanto riguarda le auto, non sia stata una gara priva di colpi di scena. Avvenuti uno dopo l'altro nel corso della due giorni di prove speciali tartassate come sempre, anche se stavolta in maniera diversa, dalla pioggia.

Partiamo innanzitutto dai numeri: 400 equipaggi iscritti fra campionato nazionale, europeo e mondiale, sia a livello moto, sia a livello auto e SSV. Un numero altissimo con un parco chiuso indimenticabile che ormai da qualche tempo viene ospitato nella zona fiera di Nerpor a poche centinaia di metri dal centro della cittadina portoghese. Molte moto, più del solito, numerose vetture, di ogni provenienza e tipo, e soprattutto una compagine massiccia di SSV iscritti praticamente in ogni classe: nazionale, mondiale, auto e moto.

A vincere la gara Krzysztof Hołowczyc (Mini X Raid) nella categoria auto, António Maio (Yamaha) fra le moto, Luís Fernandes (Yamaha) nei quad e Gonçalo Guerreiro su Can Am per la categoria nazionale SSV che ha visto ben 90 equipaggi al traguardo. Ma se si parla di titoli mondiali allora i nomi cambiano perchè il FIA Bajas Cross-Country sempre degli SSV ha assistito a una battaglia incandescente risoltasi a favore dei due fratelli Rè, Alexandre e Pedro che oltre ad aver vinto la gara, con un Can Am South Racing, hanno anche strappato il titolo iridato dalle mani di Saleh Alsaif che è riuscito a perdere qualche cosa che aveva praticamente già messo in tasca.

La 35. edizione si era aperta inaspettatamente sotto il sole, con anzi, due giornate praticamente estive, mercoledì e giovedì, per lasciare poi il posto venerdì pomeriggio agli acquazzoni che mettevano a dura prova gli equipaggi FIA che partivano in coda a tutti gli altri. Dopo il prologo la classifica sembrava quasi dire - andrà tutto come sempre - con Holowczyc primo davanti alla Toyota di Al Rajhi e alla Mini del portoghese Alejandro Martins, ma già la prima speciale ribaltava tutti i pronostici. Alsaif appunto, sbatteva contro un muretto e distruggeva buona parte del suo Can Am finendo in ritardo la speciale e pagando una penalità forfettaria che lo retrocedeva in ultima posizione. Rè vinceva la speciale e lo stesso faceva Tiago Reis su Toyota che precedeva la stessa vettura di Joao Ramos mentre Al Rajhi era quinto davanti a Yasir Seaidan su Mini: i due contendenti al titolo si ritrovavano in classifica generale quinto e sesto rispettivamente staccati da meno di cinque secondi e in questo modo la gara se ne andava a nanna, sotto una pioggia che non accennava a diminuire ma che anzi aumentava grazie a un vento potentissimo. Fra le moto in testa alla fine della prima giornata di gara, composta da un totale di 65 chilometri circa, c'erano Sebastian Buhler (Hero) in vantaggio di 27" su Luis Oliveira (Yamaha) che aveva lo stesso identico tempo di Antonio Maio.

La seconda giornata della 35. edizione della gara portoghese ripartiva all'insegna della pioggia, sempre abbondante, per due prove speciali, la prima da 146 chilometri e la seconda da quasi 198 che i piloti affrontavano alternativamente: la SS3 subito per gli equipaggi FIA mentre gli altri si sfidavano sulla quarta ps. Ed era proprio la prima speciale della giornata di sabato che provocava i danni più grandi: mentre l'ungherese di X Raid vinceva la prova davanti a ben 13 equipaggi portoghesi e brasiliani, Al Rajhi scivolava in quindicesima posizione e Seaidan addirittura, complici due forature, in ventitreesima mentre negli SSV Rè vinceva su Amerigo Ventura con un Saleh Alsaif incredibilmente terzo dopo essere partito penultimo grazie a una inefficiente direzione gara che, senza motivo, non aveva permesso il suo riposizionamento alla fine della prima tappa, come previsto dal regolamento FIA consentendo al pilota saudita di ripartire nelle prime dieci posizioni. Fra le moto lo sfortunato tedesco della Hero cadeva malamente ritrovandosi costretto al ritiro in conseguenza dei danni subito dalla sua moto e in testa passava Antonio Maio al comando di una truppa composta da ben sei portoghesi.


Quando l'ultima speciale partiva il saudita della Overdrive era 13° con meno di due minuti di vantaggio su Seaidan che galleggiava in 15. posizione, fuori dalla zona punti mentre Rè era primo con sei minuti su Ventura e teneva d'occhio Alsaif - undicesimo in quel momento - al quale bastava arrivare fra i primi sette per conquistare comunque il titolo 2021.

L'ultima ps partiva senza pioggia e arrivava quasi alla fine quando su tutta la zona si scatenava una vera e propria tempesta che sradicava mezzo paddock strappando tende e gazebo e trascinando sotto una pioggia violentissima le ultime fasi della competizione. Anche lo stesso podio veniva fatto di corsa perchè era impossibile resistere al maltempo e mentre Holowczyz vinceva con un solo minuto e 14" su Tiago Reis, e riusciva a mettersi alle spalle ben cinque Toyota, Helder Oliveira rientrato sulle gare con un Amarok T1 della South Racing otteneva un settimo posto assoluto che senza la foratura nell'ultima speciale sarebbe facilmente potuto diventare un quinto e forse addirittura un quarto posto.

Al Rajhi era decimo ma tanto gli bastava per vincere il titolo FIA, precedendo nella classifica del mondiale Seaidan, undicesimo e quindi a punti zero: il saudita di Overdrive ne prendeva solo uno ma vinceva comunque con un distacco di nove punti dal suo principale avversario, calcolando anche gli scarti delle nove prove 2021.

Alex Rè tagliava il traguardo per primo e poi aspettava prima di festeggiare un successo che per la prima volta vede un equipaggio portoghese vincere nello stesso anno il Campionato Europeo e quello Mondiale Sidebyside: quando Alsaif usciva dalla speciale e confermava il suo undicesimo posto il team festeggiava il successo ottenuto con 120,5 punti contro i 113,5 del saudita mentre Amerigio Ventura risaliva fino alla sesta posizione della Coppa del Mondo 2021.

Nelle moto la vittoria andava appunto ad Antonio Maio - per la settima volta in 35 edizioni - e solo due piloti francesi, Neels Theric e Mathieu Doveze, entrambi su Ktm e rispettivamente quarto e ottavo interrompevano una sfilza di piloti portoghesi che arrivava fino al 18° posto. Pedro Bianchi Prata 29° assoluto vinceva il titolo Veteran FIM e la bravissima Mirjam Pol si

portava a casa la medaglia d'oro femminile mentre il giovane Konrad Dabrowski otteneva il titolo Junior 2021 con un 67° posto finale causato da qualche problema elettrico patito proprio a inizio gara: nonostante questo il figlio di Marek, ex motociclista fortissimo nei rally raid, non si è scoraggiato e ha ottenuto buoni tempi di speciale riuscendo appunto a vincere il titolo.

Alla fine dei due giorni di gara e dei 410 chilometri, accorciati di pochissimo rispetto a quanto previsto, Alexandre Pinto su SSV vince il titolo FIM nella categoria e Haitham Altuwayjri ottiene la vittoria quad mentre Martin Mitchek (KTM) conquista la Coppa del Mondo FIM Bajas battendo un Mohammed Balooshi (KTM) che dopo una bellissima stagione che lo aveva portato a presentarsi in Portogallo con un vantaggio di ben dieci punti sul pilota ceco non si è assolutamente trovato a suo agio, lui abituato al deserto, in mezzo al fango e alla pioggia e ha ceduto lo scettro e il titolo.

Molti gli italiani al via ma tutti unicamente su quattro ruote. Sul traguardo finale dei 37 veicoli FIA all'arrivo il migliore degli italiani, secondo appunto SSV è Amerigo Ventura, 15° assoluto insieme a Mirko Brun mentre Andrea Alfano con Roberto Musi chiude 33° su Nissan Pathfinder del team Ramingo 4x4. I Gemelli De Lorenzo, schierati fra gli SSV nazionali su Polaris hanno ottenuto un 88° posto alle spalle di Alessandro ed Emiliano Tinaburri su Yamaha, 84esimi e Manuel Lucchese, copilota con il francese Gautier Paulin su Yamaha, 85°.

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