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Come funziona nel 2023, alla sua 3. stagione, il paddock Extreme E: poco gasolio e tanto idrogeno

Neom - Ne avevamo già parlato in un precedente articolo sottolineando l'arrivo di una stazione a idrogeno molto più potente rispetto ai due anni precedenti al paddock della Extreme E ma non è questa l'unica novità. La specialità delle fuoristrada elettriche è arrivata quest'anno, dopo il debutto nel 2021, alla sua terza stagione e ovviamente molte cose sono cambiate e sul terreno di gara oggi ci sono apparecchiature più evolute e potenti. A cominciare dalle batterie Zenobe che compaiono al paddock della Extreme E, nuove rispetto agli anni precedenti. Ce lo spiega Andy Welch, il manager e gestore di tutte le connessioni elettriche e non del paddock, che segue da tre anni le apparecchiature racchiuse in una sorta di 'recinto energetico' : "la prima batteria Zenobe utilizzata nel 2021 in realtà era un prototipo che l'azienda fornitrice voleva sviluppare proprio per utilizzarla sugli eventi e in zone esterne, in tutte quelle situazioni cioè che richiedessero il trasporto di una simile apparecchiatura. Anche nel 2022 in effetti la batteria Zenobe che si utilizzava era un prototipo però con molti aggiornamenti in più rispetto alla prima versione. Ognuno dei prototipi che abbiamo usato era un 'second life' era stato cioè ricondizionato per vivere una seconda vita dopo aver lungamente servito a bordo di un autobus; non dimentichiamo che non è comunque semplice trovare e convertire una batteria per la seconda vita e si stanno cercando anche nuovi fornitori in questo senso". Oggi la bella e grande batteria second life del paddock rappresenta una terza evoluzione : "Esatto, quella di oggi è una evoluzione, la versione numero 3, che è più evoluta in termini di trasporto e anche di sistema di controllo. Ne abbiamo utilizzate due lo scorso anno all’ultima gara in Uruguay connesse alla rete nazionale in Uruguay e il loro ruolo era creare un equilibrio e un punto di salvezza in caso di fluttuazioni del voltaggio della rete elettrica locale. A quelle due ne abbiamo aggiunte due per questa gara e altre due arriveranno nella seconda prova 2023, in Scozia in modo tale da averne un totale di sei, sempre derivate da una seconda vita di autobus". E i generatori diesel che fine hanno fatto ? Li avevamo visti in Sardegna, in una diretta su Facebook che potete rivedere qui https://fb.watch/jpy3nqbumf/ ma oggi ci sono ancora questi gruppi elettrogeni a motore diesel? "Sì ci sono ancora alcuni generatori diesel - prosegue Welch - come prima, ma in quantitativo minore. Questa gara è diversa in termini fornitura di energia rispetto alle altre perché qui abbiamo una enorme e fantascientifica stazione a idrogeno che ci fornisce dieci volte più energia di quello che realmente ci serve: una struttura molto

potente, costruita in Australia e messa a disposizione da Enowa. Otto dei 12 generatori diesel che avevamo al seguito della gara sono stati rimpatriati e ne abbiamo, per sicurezza, tenuti con noi quattro che comunque non stiamo usando. Già dalla prossima gara e poi in Sardegna tutta la zona dell’energia nel paddock subirà un restyling perché stanno cambiando le strutture. E avremo anche delle diverse celle a combustibile: non posso dire molto altro ma posso anticipare che altre novità arriveranno dopo luglio".

Se il dubbio negli anni precedenti era che l'idrogeno, le batterie e i pannelli solari non fornissero abbastanza energia a tutto il paddock questa volta, in Arabia Saudita, il problema non si è posto, anzi. "Questo sistema fornisce continuativamente 1 megawatt che è molto più di quello di cui noi abbiamo bisogno. L'energia in eccesso allora viene stoccata grazie a un sistema di batterie incorporate che la raccolgono, in questo caso collezionano diverse centinaia di kilowatt, e fanno girare per sei ore le celle a combustibile : quando queste si scaricano e hanno bisogno di ricaricarsi il processo ricomincia di nuovo. Il nuovo formato della gara - con due giorni concentrati fra qualifiche e finali - richiede più energia rispetto alla formula precedente: il picco raggiunto in questi giorni è stato di ben 500 kilowatt la metà cioè di un Megawatt, proprio perché le macchine si ricaricano tutte nello stesso momento e tutte le gare concentrate in uno spazio più contenuto hanno aumentato ovviamente il quantitativo di energia richiesto in un identico momento specifico dai team".

Ma la domanda, che ci si pone adesso è, e quando non saremo più in Arabia Saudita come faremo? Dove prenderemo l'energia necessaria? Niente paura, Enowa ci seguirà anche nelle altre gare...ma questo lo sveleremo in un'altra occasione e in un altro articolo.


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