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Continental: sviluppate in Extreme E, create per le auto sono fatte al 43% di materiale riciclato

Un paio di gomme in più non fanno mai male. Potrebbe essere questo il motto della seconda prova della Series elettrica Extreme E, almeno per questa gara in Scozia, a Glenmuckloch, nelle regioni del Dumfries e Galloway. La decisione era già stata affrontata nel corso della prima prova 2023, in Arabia Saudita ben sapendo che nel Regno Unito ci sarebbero srati più sassi rispetto alle altre gare: la seconda prova della terza stagione di Extreme E infatti, si corre all'interno di una ex miniera a cielo aperto di carbone e le pietre sono dure e soprattutto affilate. Così nel corso delle prove libere del venerdì tre vetture su dieci hanno tagliato una delle quattro gomme e a quel punto la decisione è diventata inevitabile e ogni team avrà a disposizione due gomme in più su richiesta e senza pagare alcuna penalità.

Le gomme che si usano quest'anno costituiscono la terza generazione Continental: "E' eccitante per noi essere di nuovo qui - spiega Catarina Silva, Responsabile gestione

prodotto EMEA al paddock scozzese - perché nel corso della prima stagione per noi l’obiettivo era solo quello legato alla sopravvivenza degli pneumatici; quello che ci importava era arrivare a fine stagione. I limiti per noi erano estremi: un pneumatico, un composto, cinque località così diverse fra di loro, con temperature così differenti, almeno tanto quanto le superfici del terreno che avremmo trovato, e avevamo sviluppato gli pneumatici in un tempo estremamente ristretto senza avere possibilità di fare molti test". Inoltre anche il Covid aveva influito nello sviluppo delle nuove mescole e del nuovo pneumatico limitando i test del costruttore tedesco.

"Quindi essere qui oggi - prosegue la responsabile prodotto - con la nostra terza generazione di pneumatici, alla terza stagione della Extreme E è motivo di grandissima soddisfazione. E se è vero che il nostro obiettivo erano le performance delle nostre gomme e del veicolo su cui sono montate è anche vero che noi ci siamo sempre proposti di inseguire un ideale e dare un tocco in più alla sostenibilità ambientale. Obiettivo pienamente raggiunto visto che oggi più del 40 per cento, anzi, quasi il 43 per cento dei nostri pneumatici è sostenibile, composto cioè da materiali riciclati".

Continental lavora in due direzioni per quanto riguarda il riciclo: "Noi recuperiamo tutti i pneumatici utilizzati nel corso della stagione e li ricicliamo e nello stesso tempo nel corso di ogni stagione noi sviluppiamo un nuovo pneumatico e in particolare in quello attuale noi abbiamo convertito il 43 per cento del composto contenuto al suo interno recuperandolo da materiali di riciclo come bottiglie di PET oppure le bucce del riso: lo scorso anno eravamo al 30 per cento, ora siamo riusciti ad aumentare la percentuale e questo ha decretato anche il risparmio di due chili a ruota di cui si parla tanto in questi giorni in Extreme E e che ha portato a un risparmio di otto chili complessivi per ogni vettura".

Rendere le Odyssey 21 più leggere era senza dubbio uno degli obiettivi principali di questa terza stagione e Continental ha dato il suo contributo: è bastato semplicemente cambiare i componenti: “Esatto, bisogna pensare a quante cose sono avvenute in questi ultimi due anni nel mondo industriale e parlo di forniture, di materie prime che sono venute a mancare. Tutto quello che siamo riusciti a fare ci rende particolarmente orgogliosi e inoltre, ciliegina sulla torta è il fatto che molte delle tecnologie che abbiamo utilizzato nella scorsa stagione, come per esempio le carcasse in poliestere, oggi sono vendute sul mercato per le vetture standard e chiunque può comprarle in Europa. Ecco dunque Conti Ecocontact 6, Premium Contact 6 applicati ai pneumatici 4 stagioni - All Season - che anche mia mamma può comprare e montare sulla sua automobile”.

D’altra parte il motorsport in molte delle sue discipline e specialità ha sempre aiutato il mondo del mercato di serie, basta pensare ai motori, ai cambi e anche ovviamente ai pneumatici: “Esattamente, questo è essenziale per noi, senza contare che ci sono anche due o tre piloti chiave a cui ci affidiamo per sviluppare questi aspetti”.

Ma tornando all'argomento Extreme E è possibile dire che anno dopo anno i tracciati sono venuti via via trasformandosi? Comunque la giriamo la maggior parte delle volte troviamo percorsi costituiti per lo più di sabbia…

“Ci siamo chiesti a inizio stagione che cosa ci aspettava in Scozia, nella seconda gara 2023 ed oggi ce ne stiamo rendendo conto. Abbiamo imparato a conoscere e a rispettare i terreni della Sardegna, che sono molto tosti, ma credo che le sorprese potrebbero arrivare dal nuovo formato della gara quest'anno perché tutte queste gare concentrate in due giorni forse ci chiederanno un ulteriore sforzo. Nelle ultime gare abbiamo sofferto un paio di forature, qualche taglio, ma niente a che vedere con i problemi della prima stagione; ma siamo comunque curiosi di vedere come si svilupperanno gli altri percorsi”.

Una curiosità, il cambiamento degli ammortizzatori e l’adozione del sistema di sospensioni FOX ha apportato un cambiamento anche per voi, giusto? “Sì, lo ha fatto. Ne abbiamo parlato proprio di recente perché è innegabile che loro abbiano contribuito in modo decisivo allo sviluppo recente del veicolo e inoltre loro lavorano con noi molto da vicino e stiamo attenti che il contatto del pneumatico con la scocca della macchina non finisca per danneggiarla, come sembrava accadere precedentemente”.

E se nel corso della prima gara avevamo previsto che il nuovo formato della gara avrebbe richiesto un numero maggior di pneumatici per team, qui in Scozia la cosa si è realizzata: “Sapevamo che sarebbe stato probabile : abbiamo cominciato la stagione con sei ma stiamo rivedendo alcune cose per permettere a tutti i team di competere allo stesso livello in tutte le gare".




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