Capitolo 2
Nel primo capitolo pubblicato sempre su worldrallyraid.com la scorsa settimana e dedicato alla 45. edizione del rally Dakar abbiamo parlato di logistica e percorso, ora prendiamo in considerazione regolamenti e iscrizioni. Quest'ultime si sono aperte il 6 giugno, e cioè il giorno dopo la presentazione ufficiale e si chiuderanno il 31 ottobre, anche se per le moto e i quad la data è stata fissata come ogni anno, un po' prima con una selezione già a fine luglio. O meglio...fra i requisiti per essere ammessi a correre la Dakar in moto - ma in realtà anche nelle altre categorie - e non vedersi scartati, diritto che gli organizzatori si sono sempre riservati, oltre ad avere una licenza e dimostrare la propria moralità e onorabilità (honorabilité et moralité du candidat) bisogna presentare risultati sportivi conseguiti in altre gare. I prerequisiti per essere ammessi comprendono la presentazione di un questionario che sarà disponibile nel momento in cui si avvia la procedura di iscrizione sul sito, che dovrà contenere il resoconto dell'esperienza e dei risultati in altre gare, siano esse d'enduro, oppure baja o rally raid. Il candicato dovrà inoltre aver preso parte a una corsa di qualificazione contenuta nel calendario Road to Dakar, una gara del Campionato del mondo e/o un altro evento iscritto al calendario FIM o a un calendario nazionale e a più manche del campionato del mondo Bajas. Chi partecipa per la prima volta alla Dakar - un rookie - dovrà anche preparare una sua brochure di presentazione ben documentata: non basterà dire cioè solo che si è partecipato a una gara, ma andranno giustamente prodotte anche le prove, classifiche, ordine di partenza e altri giustificativi. Tutto questo materiale dovrà arrivare appunto entro il 22 luglio insieme al primo versamento di 4000 euro, primo acconto dei 16 mila previsti per l'intera iscrizione 2023.
Anche fra le persone impegnate nell'assistenza ASO si riserva di decidere e giudicare chi potrà partecipare sottolineando nelle linee guida, chiaramente, di essere il solo giudice in grado di decidere (A.S.O. est seul juge). Ma attenzione, perchè la selezione ci sarà anche fra gli iscritti alla Classic e molti oggi si stanno già preoccupando visto che è stato annunciato un numero massimo di 150 iscritti per questa categoria che lo scorso anno aveva visto al via 142 mezzi.
Anche per le vetture storiche ci sono dei limiti di tempo ma è anche vero che loro sono l'unica categoria ad avere già un regolamento pubblicato (https://competitors.dakar.com/fr/reglements ) è qui che si legge che il comitato di selezione dei dossier opererà il 15 luglio e già il 20 di quel mese ci sarà una prima lista di concorrenti ammessi: tre le categorie veicoli con la prima riservata ai veicoli antecedenti al 1986, la seconda a quelli prodotti fra il 1986 e il 1996 e la terza a quelli post '96 e non più recenti del 1999. Cambiano i gruppi in gara, e si aggiunge una nuova media: la H0 prevede la media più bassa, riservata a veicoli molto lenti; la H1 media moderata ugualmente per veicoli poco veloci; la H2 media intermedia per veicoli più veloci di un 10, al massimo 15 % e la H3 media alta, per le velocità più sostenute. La tariffa d'iscrizione è salita a 16.500 € per le auto e 21.500 € per i camion.
"Ci avete chiesto una Dakar più lunga, più difficile, con più chilometri e con più dune - ha detto David Castera nei 15 minuti di presentazione, domenica scorsa 5 giugno - e questi sono gli ingredienti della prossima Dakar nel 2023". Fra le novità tecniche il road book elettronico per tutti, comprese le moto e i quad cioè, con due sezioni )e probabilmente due codici di accesso) dato che ovviamente come sempre è accaduto negli ultimi anni, le speciali lunghe verranno spezzate in due. Ma non basta...sembra infatti che ci potranno essere rotte diverse all'interno della stessa speciale - chiamiamole A e B - e i road book saranno assegnati in modo casuale. Non è detto quindi che il pilota che precede abbia la stessa rotta e in questo modo i famosi 'seguidores', i ciucciaruota - quelli che non navigano ma seguono un piloti bravi potrebbero avere vita difficile. Viene lanciato poi, fra le novità anche il bonus in termini di tempo per i piloti che apriranno la pista e che potrebbero perdere tempo: non è facile da spiegare, e forse ancora più difficile sarà applicare questa nuova regola. In pratica si sa, da sempre, che il pilota che parte davanti si trova in svantaggio e praticamente non vince mai la tappa perchè lascia una traccia sul terreno, o solleva una polvere che gli altri, anche da lontano, possono seguire. Ecco perchè a chi partirà per primo - situazione delicata - verrà assegnato un bonus di tempo e questo potrebbe servire ad evitare strategie che spingano i piloti bravi a rallentare per non vincere. Non si vuole mai partire per primi nei rally raid, ma forse questo escamotage potrebbe risolvere la cosa una volta per tutte: maggiori dettagli si scopriranno una volta pubblicato il regolamento.
Ovviamente è stata messa mano all'ordine di partenza le cui regole quest'anno, alla Dakar 2022, sono cambiate ben sei volte a gara già iniziata: si parte sempre in base alla classifica di tappa del giorno prima, classifica generale di tappa, che comprende quindi tutte le categorie. I camion non potranno partire prima della posizione numero 41e il famigerato riposizionamento, che i piloti prioritari possono chiedere nel caso la tappa sia andata male, sarà applicabile solo se chi lo richiede sarebbe dovuto partire dietro al primo camion al via di quel giorno: nessun riposizionamento dunque, se si è comunque arrivati nelle prime quaranta posizioni...una rivoluzione non da poco !
Se la Dakar vivrà su 14 tappe, con prove speciali comprese fra i 350 e i 500 chilometri al giorno con tre tappe nell'Empty Qarter, marathon inclusa, la Classic conterà 13 tappe e avrà oltre alle classifiche finali anche altri due trofei all'interno, il primo dedicato al veicolo più bello - Iconic Classic Club - e il secondo al copilota - Authentic Codriver - più bravo per quei mezzi che partecipano senza l'ausilio di strumenti moderni di precisione (dettaglio da seguire e approfondire nelle prossime settimane).
Nella foto: Kevin Benavides, Red Bull KTM Factory Team Credit- Red Bull
Comments