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  • Immagine del redattoreElisabetta Caracciolo

Galletti-Maroni vincono il Grecia per le auto. Successo dei bulgari Velkov-Nikolaev fra gli SSV.

Sergio Galletti e Giulia Maroni vincono l’ottava edizione del Rally Greece OffRoad e Galletti in questo modo, grazie anche al coefficiente tre di questa gara per il Campionato Italiano CCRI schizza in testa alla classifica di campionato, complice anche l'assenza dei suoi principali avversari Andrea Alfano e Lorenzo Codecà. Il primo in Grecia, in realtà, se vogliamo guardare i tempi è stato il Can Am dei bulgari Vladislav Velkov e Nikolay Nikolaev ma una classifica assoluta in questa gara non c’è, quindi Velkov vince la classifica degli SSV e Galletti quella delle auto. A ben guardare Galletti spezza una egemonia Can An visto che nei primi sei ci sono ben 5 sidebyside e una sola vettura, la Toyota Hi Lux R Team del bolognese.

Per trovare un’altra vettura bisogna scendere in settima posizione con l’equipaggio turco, già visto al Transanatolia formato da Mert Becce e Sertac Tatar che con la loro Suzuki hanno conquistato anche la TH2.

Nei primi sei troviamo anche Federico Buttò, che ha corso da solo, quarto assoluto e terzo sul podio riservato agli SSV mentre Elvis Borsoi e Stefano Pelloni (Can Am) chiudono sesti assoluti ma se non fosse stato per il capotamento nel prologo e la conseguente partenza molto arretrati nella prima speciale del venerdì pomeriggio i due avrebbero certamente potuto puntare al podio.

Alfio Bordonaro e Mauro Toffoli conquistano l’ottava posizione con la loro Suzuki Grand Vitara ma anche loro hanno sofferto un problemino al turbo che alla fine ha pesato, anche se non moltissimo, sui distacchi. I francesi, presenti alla gara in Grecia con ben cinque equipaggi hanno piazzato Sylvain Mautret e Delphine Delfino al quinto posto (anche loro su Can Am) mentre in decima posizione sono riusciti a chiudere con un buggy MD che loro hanno rinominato Jimco, David Pemartin e Valerie Chatel.

Al traguardo sono arrivati in 29 su 41 equipaggi partenti ed effettivamente la selezione è stata elevata: la gara, molto bella, ha messo i piloti di fronte a una vera competizione di fuoristrada, tecnica, impegnativa, e non sempre così scorrevole come vorrebbero molti.

Ma questo è il vero 4x4, è quella specialità che ha contraddistinto negli anni le gare di Tout Terrain e l’organizzazione ha saputo dosare nella maniera giusta terreni e difficoltà. Dopo una prima giornata estremamente tecnica, e un prologo velocissimo, il sabato le speciali erano più scorrevoli, e alternavano sapientemente zone più tecniche a velocità più elevate. Un mix che è piaciuto moltissimo ai piloti, ma che nello stesso tempo ha creato più di qualche rottura, e anche capotamento. Va detto, comunque, che in questa edizione, c’erano diversi piloti alla prima esperienza in un rally raid di questo genere e più di qualcuno non ha saputo dosare il gas o prendere le misure alle capacità della sua vettura...e della sua guida.

Non si può non parlare della sfortuna di Andrea Schiumarini, per la prima volta affiancato da Maurizio Dominella (Mitsubishi Pajero R Team), che è rimasto a piedi a soli 13 chilometri dal traguardo, quando era secondo assoluto, o di Riccardo Colombo e Massimiliano Catarsi che mentre si battevano sabato per il terzo posto hanno rotto un semiasse, di netto, sulla loro Mitsubishi.

Ma le rotture, i fili staccati, le turbine , i semiassi, hanno inseguito diversi piloti alcuni dei quali sono riusciti a ripartire mentre altri invece sono finiti fuori tempo massimo o definitivamente ritirati una volta raggiunto il traguardo. Sfortunato anche Gabriele Seno con la potentissima Panda a motore Audi rimasto senza ruote di scorta dopo averne forate due nella seconda ps di sabato. Il pilota milanese ha chiesto tra l'altro il riposizionamento in partenza per l'ultima speciale di domenica e la direzione gara glielo aveva accordato ma una volta arrivato al CO di partenza i commissari non avevano ricevuto nessuna comunicazione, Così è partito in fondo allo schieramento, ma almeno con un abbuono di alcuni minuti per non ritrovarsi subito a ridosso degli altri concorrenti più lenti.

Molte le vetture di una volta presenti al via, alla ricerca di un test di affidabilità ma anche di esperienza per il pilota, in vista della Dakar Classic 2022. E’ uno spettacolo vedere al via mezzi che hanno rappresentato una fettina di storia nel mondo del tout terrain, come per esempio il Mitsubishi Pajero Evolution, o la vecchia Pajero degli anni Ottanta.

Accanto al rally va sicuramente citato il raid. Renato Rickler, boss della R Team e corrispondente italiano del rally greco, ha giocato una buona carta rischiando ma finendo per vincere a mani basse visto il successo della manifestazione. Ha affiancato al rally un raid a cui hanno partecipato, per la prima volta, 13 equipaggi e non tutti italiani, fornendo a questi 4x4 guidati da appassionati, e non preparati da gara, un road book fatto di strade sterrate, mulattiere, passaggi impervi e soste al ristorante. Un’idea che ha avuto grande successo - alcuni appartenenti al Mitsubishi Club Italy fra i partenti - e che ha fatto divertire tutti i partecipanti, molti dei quali non esperti, o addirittura alla prima esperienza: è stata creata una classifica in base ad alcune prove di regolarità e i partecipanti sono stati premiati insieme ai piloti nella cerimonia finale.

Classifiche della gara: http://results.bg/Greece/

Classifica Campionato italiano in attesa di aggiornamento:



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