L’arrivo del nuovo anno sarebbe dovuto coincidere con l’inizio dell’edizione 2021 dell’Africa Eco Race ma, a causa dei problemi che ormai ciascuno di noi si trova ad affrontare ogni giorno, l’organizzazione si è trovata costretta ad annullare l’evento. Un evento che per Alessandro Botturi avrebbe rappresentato il decimo anniversario tra i deserti e stare a casa per un pilota come lui non è assolutamente facile. La voglia di correre, di sfidare il proprio fisico e di raggiungere nuovi traguardi sono sempre stati tasselli fondamentali nel DNA del pilota di Lumezzane.
Purtroppo è tardi per ripiegare su un’altra competizione: costi, logistica e tempi di preparazione sono tecnicamente impossibili per pensare alla Dakar ma, nello stesso tempo, è vero anche che non è mai troppo tardi per imbattersi nel proprio destino.
Qualche giorno fa in tarda serata Alessandro ha ricevuto la telefonata di un amico un po’ particolare: un folle, un avventuriero solitario, un uomo che ha fatto del viaggio e delle sfide la sua ragione di vita. Il suo nome è Simone Zignoli, conosciuto anche per la sua MOTOTERAPIA con LE IENE.
Simone sapeva dell’annullamento dell’Africa Eco Race e ha chiamato Alessandro per proporgli una nuova sfida, diversa, lontana dal mondo agonistico ma ugualmente accattivante e suggestiva. La prima edizione della RUST2Dakar Home (rust2dakar.org).
Un evento che si sarebbe dovuto svolgere quest'anno ma che per ovvi motivi legati alla pandemia da Covid 19 è stato spostato alla prossima primavera. Rust to Dakar sarà il primo charity rally della storia e si svolgerà dal 3 al 16 aprile 2021 proprio sulle orme di una delle leggendarie avventure d’Africa.
Per partecipare basta un'auto, una moto, un furgone o qualsiasi mezzo su ruote che chi parteciperà potrà decidere se lasciare in Senegal o Gambia per aiutare i progetti delle due ONG organizzatrici. Ci vuole passione, cuore e tanto spirito di adattamento per partire e partecipare a un'avventura che porterà Botturi e gli altri partecipanti a Dakar. Questa volta però, niente avversari e niente cronometro, ma solo amicizia, solidarietà e voglia di impegnarsi personalmente in un nuovo progetto.
Ed è attraverso le parole di Simone che Alessandro si è lasciato trasportare facendosi subito coinvolgere in questo nuovo progetto, in questa iniziativa benefica dai risvolti molto nobili.
“Non è una gara – specifica Alessandro Botturi – è importante spiegarlo e capirlo, ma è una avventura per me diversa dal solito. In passato ho partecipato ad altre campagne di raccolta fondi, o iniziative di solidarietà, ma questa volta è diverso”.
Rust2Dakar è un’avventura motoristica che si svilupperà in Africa: niente velocità nelle enormi distese desertiche, niente cronometri, nessuna assistenza ad aspettarti alla fine di una prova speciale ma un viaggio, vero e proprio, a contatto diretto con le popolazioni locali per scoprire e conoscere culture e tradizioni diverse.
Una opportunità per scoprire più da vicino alcune zone del Continente e dare anche un contributo concreto ai progetti di cooperazione delle ONG Bambini nel deserto e Tavolo 8.
Per capire meglio il viaggio e per seguirlo da vicino, soprattutto per chi sta a casa, Simone ha proposto ad Alessandro un progetto Social media molto interessante: tutta la preparazione del viaggio e dei mezzi e poi l’intera missione saranno costantemente seguite dai canali di MOTO.IT e di MBE (con stories, post e dirette live) oltre che sulle pagine personali dei membri del team. In uno stile adventure, umano, meno race e fatto soprattutto di storie di uomini...
Il team sarà composto da tre veicoli. La moto di Alessandro, la Mercedes C180 preparata per il deserto di Simone Zignoli e Alex Di Muzio, fondatore della pagina Moto Travellers – DISCOVER THE WORLD BY 2 WHEELS (250k followers) e da una ambulanza guidata da Enrico.
Abituato a meccanici e camion assistenza questa volta Alessandro avrà invece a sua disposizione un team molto particolare.
Lo scopo del 'rally' è il fund raising a favore delle ONG organizzatrici che si attiverà anche attraverso la consegna del mezzo che i diversi team, o anche le singole persone, sceglieranno di portare a Dakar e Banjul; “ma può partecipare anche chi invece alla fine del viaggio vorrà riportarsi a casa il proprio mezzo” spiega Alessandro Botturi. “Io personalmente andrò con una mia Yamaha che poi lascerò sul posto, perché possa servire d'aiuto per raccogliere fondi e ogni giorno inoltre, verrà messo all'asta il mio abbigliamento, quello che avrò indossato nel corso del trasferimento da un villaggio a un altro”.
Il progetto è ancora in fase di definizione ma ci è parso importante e prezioso, intanto, condividerlo con chi ha sempre creduto in Alessandro.
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