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  • Immagine del redattoreElisabetta Caracciolo

Il Predestinato oggi è diventato il Prescelto. Fabian Lurquin, storia di un successo annunciato

Come ogni mattina, anche oggi, alle 7, stavo controllando la mia rassegna stampa internazionale e ovviamente, l'argomento clou di oggi è la conferma di Fabian Lurquin come navigatore di Sebastien Loeb alla Prodrive. Ho letto i colleghi francesi, i belgi, quelli spagnoli e sudamericani e mentre mi beavo del successo di un caro amico, quale è Fabian, ho cominciato a leggere i commenti. Commenti beceri, di imbecilli - scusatemi ma quando ci vuole ci vuole - che ovviamente non lo conoscono, e non sanno chi sia, da dove arrivi e quale sia la sua formazione ma si permettono di polemizzare.

E così mi ci sono sentita tirata dentro per i capelli ed eccomi quindi a scrivere di Fabian, per tutti quelli che non lo conoscono, e anche per quelli che si sentono in grado di criticare senza, ovviamente, sapere.

Fabian Lurquin, copilota belga di 45 anni, non ha corso solo con Serradori come molti pensano, ma ha cominciato molto, molto prima di incontrare Mathieu. Partiamo da una base importante: il papà di Fabian si chiama Jean Marie Lurquin, uno dei migliori copiloti degli anni Novanta e Duemila. Jean Marie ha corso con i migliori, nel vero senso della parola, ha cominciato nei rally e poi è approdato al Tout Terrain e se volete almeno uno dei tanti nomi che ha affiancato vi basti sapere che per anni ha collaborato con Jean Louis Schlesser (http://www.schlesser-aventures.com/anglais/pages-En/CVTeam/lurquin%20anglais.htm) e la sua prima Dakar l'ha corsa nel 1990.

Quando Fabian arrivò per la prima volta sui rally tout terrain io c'ero e mi ricordo che lo accogliemmo subito come uno di famiglia, perchè era il figlio di Jean Marie. Fino ad allora Fabian aveva guardato le gare alla televisione, perchè all'inizio degli anni Novanta lui di anni ne aveva appena 15, e si era innamorato subito delle dune e del deserto. Da quanto mi ricordi personalmente quando approdò nei rally gli chiedemmo per prima cosa quanti anni avesse perchè era giovanissimo, e alle prime gare correvano entrambi, Jean Marie da una parte e Fabian dall'altra. La Tecnosport, di Como, lo adottò quasi subito e immediatamente nacque una profonda amicizia e stima fra il giovane copilota e Maurizio Traglio che lo volle accanto a sè in svariate occasioni.

Da allora Fabian è sempre stato in prima linea e ha sempre cercato di migliorarsi e di lavorare bene, da quel serio professionista che è e che è sempre stato. La sua prima Dakar l'ha fatta con Tecnosport nel 2005, accanto al cinese Xu Lang, e con la scuderia italiana ha proseguito per oltre sei anni, affrontando diversi rally e al fianco di diversi piloti.

Quando a marzo di quest'anno la notizia del divorzio - non consensuale - fra Sebastien Loeb e Daniel Elena occupò la ribalta delle cronache del motorsport tutti noi - e potete vedere una diretta in cui se ne parla il 23 marzo https://www.facebook.com/388001634608361/videos/1099728767192792 votammo a favore di Fabian. Non c'era nessun altro in grado di fare quello che sa fare Fabian in questo momento. Passammo in analisi tutti i copiloti ma venne fuori in cima alla lista il suo nome, mai avuto dubbi a proposito. I giornali stranieri riportano oggi che Fabian e Xavier De Soultrait sono andati a fare un test con Prodrive e Loeb, ovviamente, in Dubai nei giorni scorsi e che il nove volte campione del mondo ha fatto la sua scelta: "Son approche de la course et son expérience du terrain m'ont convaincu" ha dichiarato il campione a chi gli chiedeva come mai aveva scelto Fabian, il suo approccio alla corsa e la sua esperienza sul terreno di gara mi hanno convinto. E ti credo. Con tutto il rispetto e l'affetto che nutro per De Soultrait, non c'era battaglia. Xavier è un ottimo motociclista ma non ha mai copilotato, tanto meno in una gara di tout terrain e non è mai salito in una vettura da gara. Lo stesso errore lo aveva fatto Toyota affiancando Marc Coma a Fernando Alonso: Marc è un grande, un grandissimo, ma pur sempre un motociclista. A chi pensa che sedersi sul sedile di destra, in una qualsiasi gara, sia una passeggiata, uno scherzo, qualche cosa che chiunque può fare, bè, credetemi, e parlo per esperienza personale, non è affatto così.

Complimenti Fabian, questo successo te lo meriti tutto e riesco quasi a vedere le lacrime d'emozione di Jean Marie per una delle più grandi soddisfazioni che un figlio possa regalare a suo papà.

E a Sebastien Loeb dico - e lo farò prestissimo di persona - ora la vittoria alla Dakar non è più un sogno. Come in Matrix, Fabian è il prescelto !


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