top of page
  • Immagine del redattoreRedazione

Jean Louis e Anthony Schlesser spopolano a Brescia. L'AER 2022 e i suoi tanti italiani al via

Brescia – Se Jean Louis aveva già visto e visitato il Museo Mille Miglia di Brescia nel 2019 per Anthony, il suo figlio trentenne, si trattava invece della prima volta. E con il suo animo gentile e sensibile ne è rimasto immediatamente catturato per non dire estasiato al punto da citarlo subito, in apertura del suo intervento.

Quasi cento persone hanno partecipato ieri sera alla presentazione dell’Africa Eco Race al complesso monastico di Santa Eufemia della Fonte che contiene al suo interno anche il Museo della Mille Miglia di Sant’Eufemia a Brescia. Un successo ottenuto con la collaborazione del Moto Club US Leonessa d’Italia 1903 che ha impressionato lo stesso Jean Louis Schlesser che ha ritrovato attorno a lui tanti ‘colleghi’ piloti ma anche tanti amici che non vedeva da tempo. Un tuffo nel passato in pieno stile africano, e soprattutto nello spirito che da sempre anima questa corsa. “Autenticità – ha detto Anthony Schlesser figlio di Jean Louis – come quella che si respira fra le mura di questo complesso risalente al 1400 che accoglie la presentazione italiana”, la prima - e forse anche l'unica - del ciclo 2022. È uno dei punti cardine questo di una gara che rifugge dalle grandi dimensioni e dallo snaturamento di persone e sport a favore di una convivialità che affonda le sue radici nella Dakar degli anni Ottanta.

Insieme ad Alessandro Botturi, vincitore delle ultime due edizioni 2019 e 2020, i due Schlesser hanno svelato tanti dettagli di un percorso che si propone con circa 4500 chilometri di prove speciali su un totale di 5983 e che ha davvero ridotto al minimo i trasferimenti concentrandosi sui settori selettivi, molti dei quali inediti.

Non bisogna dimenticare che l’Africa Eco Race è l’unica gara che da sempre attraversa quattro Paesi diversi, cosa che nessuna gara più – ad esclusione del Silk Way Rally – fa più. La partenza dal Principato di Monaco, il trasferimento in Francia per andare a imbarcarsi a Sete e poi Marocco, Mauritania e Senegal sono una caratteristica esclusiva di una gara che si aprirà il 15 ottobre sul palco di Montecarlo - al quale potrebbero presenziare importanti personaggi dello spettacolo e del jet set, come ha velatamente lasciato intendere Jean Louis Schlesser ieri – e si chiuderà sul podio d’arrivo del Lago Rosa. Sincero e diretto Jean Louis Schlesser come sempre ha sottolineato quanto importante sia la sicurezza in una gara che si avvarrà ancora per le moto del road book cartaceo ma utilizzerà per auto, camion e SSV quello elettronico. Strumentazione moderna, sistema di tracciamento, tre aerei da ricognizione e tre elicotteri per assicurare una copertura totale in ogni momento e su ogni Paese ai partecipanti che quest’anno potrebbero raggiungere, e forse superare, quello che è stato in passato il limite imposto dall’organizzazione, 150 concorrenti. Una scelta precisa quella di contenere i numeri, proprio in nome di quella convivialità che fa del bivacco di questa competizione il fulcro dello sport, della sfida, della solidarietà. Quasi tutti i piloti iscritti alla prossima 14. edizione erano presenti e chi non è riuscito a farlo di persona si è collegato via Social con la diretta. Alessandro Botturi in primis non è mancato all’appuntamento che a ottobre lo vedrà cavalcare insieme a Pol Tarres la Yamaha bicilindrica ufficale del Ténéré World Raid Team così come Simone Agazzi che non correrà come pilota ma seguirà il suo RS Team Honda in qualità di team manager. Con lui l’unica presenza femminile fra le fila italiane, quella di Francesca Gasperi per la prima volta al via di una competizione così lunga e impegnativa insieme a Stefano Chiussi. Con lei anche Maurizio Gerini al debutto all’Africa Race e Alessandro Ruoso, Francesco Puocci e Stefano Turchi, Lucio Belluschi, Giuseppe Pozzo, Alessandro Madonna tutti per la prima volta al via insieme a molti altri e tornerà Nicola Dutto pronto di nuovo a sfidare il deserto africano e le sue insidie. Fra le auto immancabile la presenza del team Rossi 4x4 che puntuale timbra il cartellino anche dell’edizione autunnale 2022 e ritorna Giulio Verzeletti che credette in questa gara già alla prima edizione, nel 2009 e torna con il suo team Orobica e i suoi camion Unimog.

Le iscrizioni si chiuderanno il 31 agosto e prima di allora di sicuro arriveranno altri piloti italiani pronti a condividere il vero spirito ancestrale dei rally raid sulle orme di Thierry Sabine.

Foto: Credits - Alessio Corradini rallycool

Post: Blog2 Post
bottom of page