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Rallye du Maroc: partire davanti non sempre conviene...forse

Sembra quasi inutile ripeterlo: quando si parte davanti non si vince la tappa, ed è esattamente quello che stamattina è successo a Joan Barreda (Honda). Ma in realtà poi arriva Nasser Al Attiyah che è partito primo e ha finito primo. Quindi c'è sempre l'eccezione che conferma la regola.

Ma andiamo per ordine, ieri sera al briefing David Castera aveva dichiarato che quella di oggi secondo lui, era la tappa più bella dell'intero rally e in effetti è piaciuta a tutti i piloti che sono riusciti, novizi compresi, a divertirsi. Come per esempio Leonardo Tonelli (Husqvarna) che ha disputato un'ottima tappa, chiudendo undicesimo nella Rally 2, secondo degli italiani alle spalle di un ottimo Paolo Lucci secondo.

"Sono stato attento a non prendere rischi - diceva al traguardo un Tonelli davvero non troppo stanco - e la tappa posso dire che è andata bene. Mi sono divertito, ho beccato un po' di polvere nella parte iniziale perchè mi partivano davanti due quad però tutto bene. Un piccolo errore di navigazione ad un certo punto, però ci sta, dai".

Nella Rally GP la vittoria è andata a Matthias Walkner su KTM che era partito dalla quarta posizione : " Mi aspettavo che le Honda facessero gioco di squadra e se ne andassero via fortissimo, facendo il vuoto dietro di loro come spesso è accaduto alla Dakar, così ho spalancato il gas anche io e gli sono stato attaccato, senza perdere mai il contatto". Alla fine di questa seconda tappa l'austriaco è primo in classifica generale : "Sono andato molto forte, lo ammetto e mi ha sorpreso il fatto che nessuno mi abbia raggiunto; pensavo che anche Toby Price e Ross Branch o Sam Sunderland tirassero e mi aspettavo di vedermeli accanto da un momento all'altro e invece no. Al rifornimento mi sono reso conto che ero vicinissimo alle Honda - Cornejo e Quintanilla - e al chilometro 300 li ho ripresi e ho vinto la tappa. Un successo che voglio godermi fino in fondo perchè non so davvero quanto durerà", scherza il pilota KTM.

Barreda che apriva la pista oggi ha vissuto una giornata complicata anche se i distacchi sono minimi: gli è bastato perdersi dopo circa 50 chilometri per scartare la bellezza di quattro minuti. Al traguardo è undicesimo, con quasi nove minuti di ritardo. Meglio di lui i compagni di squadra Honda, Nacho Cornejo a 1'19" e Pablo Quintanilla a 2'50" da Walkner mentre la quarta piazza va all'australiano Sanders su Gas Gas. Sulla sua Yamaha Branch chiude sesto dopo essere partito sedicesimo mentre Toby Price ottiene un 13° dopo una partenza in 29. posizione che avrebbe preoccupato chiunque ma non l'australiano. Jacopo Cerutti, partito 21° mantiene il suo passo e chiude ventesimo, e in classifica assoluta ora occupa la stessa posizione.

Peccato per Maurizio Gerini che non ha preso il via stamattina dietro consiglio dei medici. La perdita temporanea della memoria ieri, e il fatto che non si ricordasse il perchè della caduta attestava invariabilmente un trauma cranico e anche se lui asseriva di stare benone, i medici lo hanno sconsigliato di rimontare in sella e affrontare la tappa. Maurizio per fortuna li ha ascoltati ed è rimasto al bivacco, seguendo le gesta dei compagni di squadra e soprattutto della sua compagna, Francesca Gasperi che oggi ha portato a termine la tappa in meno di sette ore, in sella alla Honda.

"La tappa di domani - aveva detto ieri Castera al briefing - è di sicuro la più equilibrata e ricorda da vicino quello che i piloti troveranno poi alla Dakar: un trasferimento alla mattina di 200 chilometri, e poi una speciale che li porterà in direzione di Merzouga con dune alte, le più alte di tutto il Marocco con i loro 150 metri, e poi nel famoso erg Chebbi che già ieri avevano in parte attraversato". Come ha ripetuto spesso in tutti questi giorni Castera - direttore generale della Dakar e di questo Rally del Marocco - ha sottolineato il radicale cambiamento che ha vissuto in questi due anni il Paese: "Dovete tenere conto - ripete - che da due anni queste zone non vedono anima viva. In questa zona di solito, fra Merzouga, M'hamid, Erfoud e Zagora si corrono moltissime gare e ci si organizzano tante manifestazioni per cui la sabbia è segnata, scavata, e le piste battute. Adesso invece, essendo tutto in stato d'abbandono da quasi due anni, il deserto si è ripreso i suoi spazi e la sabbia è tornata a dominare ovunque. Non c'è turismo, non ci sono più tracce ovunque e quindi è importante stare sempre concentrati, per non commettere errori e per non perdersi perchè le piste sono davvero meno visibili del solito".

Anche i piloti FIA lo hanno ammesso e la navigazione, nonostante le tracce delle moto, non sempre è così semplice, specie se si leva un vento come quello di ieri in prova speciale. Oggi di nuovo vittoria di Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel su Toyota e Al Rajhi, sempre Toyota, è stato bravo a tenere il passo chiudendo secondo a 6 minuti. Terza posizione per il buggy X Raid di Kuba Przygonski che ieri aveva patito qualche problema meccanico : partito ventesimo stamattina ha chiuso terzo e vista la sua 30. posizione nella classifica assoluta ora ne approfitterà per fare test e provare nuove soluzioni in vista della Dakar 2022. A proposito di nuove soluzioni: ci sono tre piloti FIA che stanno già correndo in chiave 2022 e infatti fanno parte di una classifica a parte che inizialmente non si era capita bene così come la loro numerazione che parte dal numero 700 apposto sulla portiera. Si tratta di Erik Van Loon - Toyota - e di due SSV, quello di Santi Navarro che è un vecchio OT3 su cui lui sta sperimentando alcune nuove soluzioni e un side by side, di Rui Carneiro, molto accattivante esteriormente che lui sta sperimentando con il suo team MMP Competition.

Domani terza tappa con un totale di 604,60 chilometri: si apre la giornata con un trasferimento di 75 chilometri e mezzo che porterà i piloti alla speciale da 341 alla fine della quale altri 187 chilometri riporteranno la carovana al bivacco. Domani percorso identico per tutte le categorie in gara.

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