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Sonora Rally 2023 : la terza prova del Campionato WRR ribalta la classifica FIA

Diciamolo sinceramente, l'idea di andare in Messico a correre piaceva a tutti. Per un mucchio di ottime ragioni: per cambiare aria e finalmente abbandonare la Penisola arabica che ormai monopolizza tutti gli eventi sportivi, per vedere una terra nuova, per scoprire piste e paesaggi nuovi, per misurarsi con nuove difficoltà, magari diverse dal solito.

Nonostante la voglia di partecipare però moltissimi team, soprattutto quelli privati, hanno deciso di non andare perchè a livello logistico le difficoltà erano non solo numerose, ma anche apparentemente insormontabili. Bastava dare un'occhiata alle restrizioni previste per i veicoli e i camion assistenza in frontiera - fra USA e Messico - e subito si capiva che la trasferta non sarebbe stata semplice...e neanche economica.

Così fra le tante rinunce alla fine si sono ritrovate in Centro America solo 27 vetture FIA di cui 12 T1+, 11 T3 e 4 T4 con un aggiunta di 12 veicoli iscritti alla gara con validità nazionale. Trentadue invece le moto iscritte al Campionato Mondiale FIM oltre a due quad, più ben 42 iscritte alla gara nazionale. In tutto un numero non basso composto da 154 equipaggi e 115 veicoli che sottostando a regolamenti diversi hanno messo a dura prova l'organizzazione e i concorrenti stessi.

A parte questo aspetto, che verrà approfondito in un altro articolo, la gara è stata senza dubbio molto diversa dal solito, caratterizzata da piste polverose e sabbiose, con molti cactus e costellata di passaggi stretti al punto che più di qualche volta il pilota che apriva la pista alla mattina si lamentava di doversi farsi strada sradicando rami e alberi per poter passare. Dopo il primo giorno è stato subito ben chiaro a tutti perchè ai camion fosse stata impedita la partecipazione: non ci sarebbero mai passati.

Organizzata nella provincia di Sonora, la capitale mondiale del narcotraffico, e per questo motivo accompagnata sempre da un massiccio controllo delle forze dell'ordine locali, la gara ha vissuto su un interessante duello fra Toyota - Nasser Al Attiyah - e BRX - Sebastien Loeb - con gli altri costretti a recitare un ruolo da gregari fino a quando l'alsaziano non ha ben pensato di infilarsi in una sorta di crepaccio danneggiando sì una vettura che sarebbe comunque potuta ripartire il giorno dopo, ma danneggiando soprattutto il suo copilota, Fabien Lurquin, che nel violento impatto si è rotto una clavicola e non è stato più in grado di proseguire.

Il nove volte campione del mondo WRC ha ammesso la sua colpa e il suo errore e si è ritirato di buon grado, consegnando la vittoria nelle mani del pilota del Qatar che ora si è preso anche il primo posto in classifica con un totale di 136 punti, dopo tre gare su cinque già disputate. Loeb però ha perso anche il secondo posto a favore di Yazeed Al Rajhi che lo ha spodestato anche se solo di cinque punti: 106 punti contro i 101 di Loeb.

Alle spalle dei tre leader il distacco si fa pesante e Sebastian Halpern, che sta correndo con la nuova Mini JCWR Plus può contare su 74 punti contro i 69 dell'argentino Juan Cruz Yacopini (Toyota).

La gara si è risolta su un totale di cinque tappe e un tempo complessivo di dieci ore e mezza per Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel (Toyota Gazoo Racing) che hanno preceduto Al Rajhi e Timo Gottschalk (Toyota Overdrive) di soli 6'22". La Mini X Raid di Halpern ha chiuso terza a 14'18" con Denis Krotov, anche lui su Mini X Raid a 25'48" e Yacopini quinto. Migliore dei T3 Mitch Guthrie con il suo MCE-5 capace di imporsi su Mattias Ekstrom, alla sua seconda gara, dopo Abu Dhabi, nelle fila di South Racing Can Am per 6'38" con lo statunitense Austin Jones terzo a poco meno di dieci minuti dal primo. Nella T4 successo di Rokas Baciuska, affiancato da Oriol Vidal, primo con il Red Bull Can Am Factory Team davanti alla bravissima Rebecca Busi che dopo una Dakar delicata e anche un pochino complicata passa a FN Speed con Sebastien Delaunay e conquista un grandioso secondo assoluto di categoria. Nella classifica iridata T3 Jones è primo con 146 punti contro i 145 del suo compagno di squadra in Red Bull Junior team USA, Seth Quintero e i due non si risparmieranno certo nelle prossime due sfide iridate. Alle loro spalle Mitch Guthrie con 126 punti mentre nella T4 Baciuska è saldamente al comando ma Rebecca Busi si proietta subito in seconda posizione.

Bella la battaglia delle due ruote che ha rimesso insieme i team ufficiali in una grandiosa sfida: sono ritornati in campo Sam Sunderland e Kevin Benavides, a meno di due mesi dai reciproci infortuni e ancora una volta i due hanno fatto vedere di che stoffa sono fatti i piloti dei rally raid. In una gara fatta di salti, spaccature profonde del terreno, colpi e contraccolpi hanno tenuto duro, così come ha fatto Paolo Lucci che ad Abu Dhabi si erano fratturato un polso. Veri e propri eroi che hanno resistito fino alla fine regalandoci una classifica entusiasmante: Daniel Sanders (GasGas) ha vinto 4 delle 5 tappe e ha conquistato l'assoluta - da notare che alla Dakar si era rotto il gomito - davanti a un privatone, il giovane spagnolo, Tosha Schareina, su Honda, secondo a 8'23" davanti a Luciano Benavides sempre più convincente in sella alla sua Husqvarna staccato di 17'16" dal leader della classifica. Toby Price si deve accontentare del quarto posto a 19'43" e se non avesse commesso qualche piccolo errore di navigazione nelle prime fasi della gara probabilmente avrebbe potuto puntare a una posizione migliore: quinto Matthias Walkner (KTM) e sesto Adrien Van Beveren (Honda). Il secondo posto di Benavides vale all'argentino, fratello di Kevin, il secondo posto nella assoluta del campionato, capeggiata da Price con 62 punti seguito da Benavides a 55 e da Adrien Van Beveren (Honda) sesto in Messico a quota 53. Paolo Lucci (Bas KTM) non avrà vinto la Rally 2, andata a Romain Dumontier ma in compenso si porta in testa alla classifica iridata con 66 punti contro i 63 del francese (Husqvarna). E un altro italiano guida invece la Rally 3 e l'ha anche vinta: per quest'ultima categoria la gara di Sonora rappresentava il primo appuntamento iridato e ora Massimo Camurri, Husqvarna, è al primo posto davanti ad Ardit Kurtaj.


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